Un fuoco di cotone ed alcool bruciato attendeva Juan alla nascita perché a quasi quattromila metri sulle Ande a inizio Autunno, sebbene in un ospedale, fa comunque molto freddo.
Non si sa se sarà stato quel primo crepitio primordiale ad accarezzare le sue orecchie e a segnarle per il tempo futuro o poi la musica tradizionale dal vivo nei girotondi di feste e danze che accompagnano ogni momento di celebrazione in Bolivia in una incredibile varietà di strumenti e suoni. E in quelle terre è anche il seme della capacità di lavorare con la mani per costruire parti di ciò che circonda come aquiloni con il nonno, e così imparare a volare nei colori.
Ma un altro tipo di volo improvviso lo ha portato qui con la famiglia e alle feste si sono sostituiti i canti popolari siculi e lombardi o le cantate d'opera, altra eredità dei suoi legami di parentela.
Il passato non viene dimenticato, anzi recuperato, quando più tardi in Italia le note di denuncia sapevano scorrere nel suo sangue, negli incontri con persone che lasciavano l'America Latina per non essere prese dalle trame delle dittature, e si soffermavano a casa dei suoi genitori lasciando suoni più tristi ma anche più profondi e antichi nonché lezioni su come produrre quelle melodie.
E tuttavia le nebbie di questa pianura Padana sono penetrate nella sua vita, nei locali torinesi, quando ventenne girava con il gruppo "+ttosto di stare a kasa" portando nello spettacolo anche la sua parte di identità assieme al cabaret dissacrante degli altri artisti.
Quello era un momento di transizione forse per comprendere l'importanza del sincretismo del proprio essere: una nuova modalità per coinvolgere chi sta attorno con ciò che la musica può comunicare.
Così leggende andine messe in musica, la spiegazione dei diritti umani attraverso gli strumenti, la creazione di mostre per illustrarne i suoni e il funzionamento, i laboratori per produrre nuove sonorità con ciò che circonda, la capacità di coinvolgere in danze antiche e lontane chi non ha visto nulla oltre il suo paese sono alcuni esempi di questo percorso che continua e si espande con la costante del saper trarre suoni armoniosi da ogni strumento che sfiora e che c'è dell'altro in ogni singola nota vibrata.