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Ugo, docufilm "El Sur resiste"

El sur resiste
Caravana y encuentro internacional 2023


Dal 24 aprile al 6 maggio 2023, la Carovana "El sur resiste" ha attraversato 8 stati messicani, partendo da Pijijapan nel Chiapas e terminando con l'incontro internazionale
nel caracol zapatista Jacinto Canek, ospiti della Università della Terra adiacente al caracol, nella città di San Cristobal (Chiapas).

La carovana è stata organizzata dalle comunità indigene, dal CNI (comitato indigeno nazionale), i cui territori sono devastati dai megaprogetti "Tren Maya" e "Corredor Intraoceanico", con l'obiettivo di incontrare gli abitanti delle zone interessate e raccontare la verità su queste opere.

Ha partecipato una folta delegazione di attivisti e giornalisti europei di Italia, Spagna, Francia, Germania, nord e sud americani di Argentina, Uruguay, Usa, Ecuador.
All'incontro finale a San Cristobal erano presenti 40 etnie indigene e delegati internazionali di 30 paesi.
Mille persone hanno partecipato ai lavori sulla implementazione delle reti internazionali di resistenza e sullo scambio di pratiche di lotta.


il Docufilm

Il docufilm è il racconto in immagini delle tappe della carovana, dei territori in corso di devastazione, dei segni evidenti del cambiamento climatico in atto, della resistenza indigena, dei riti ancestrali e delle manifestazioni di quei giorni.
È stato realizzato con le riprese di Ugo Zamburru e della delegazione italiana "Ya Basta Edi Bese", che hanno partecipato a tutto il percorso della carovana.

titolo:
El sur resiste
durata:
61 min
voce narrante, testi e traduzioni:
Ugo Zamburru
riprese:
Ugo Zamburru e delegazione italiana "Ya Basta Edi Bese"
montaggio e post-produzione:
Max Gavagna



i Megaprogetti

Il Tren Maya è una ferrovia di 1500 km che unisce Palenque nello stato del Chiapas a Cancun, nel Quintana Roo, rotta su cui creare 15 stazioni turistiche con alberghi, resort, piscine, campi da golf.
L'obiettivo è incrementare il già notevole flusso turistico, con gravi danni ambientali e l'espulsione delle comunità ancestrali che abitano da sempre questi luoghi.
Il massiccio arrivo dei turisti attirerà ulteriormente la criminalità con l'offerta di droga e prostituzione.

Oltre alla sparizione della cosmogonia Maya, le comunità indigene sono attaccate fisicamente e i loro leader imprigionati o uccisi quando tentano la resistenza.

Il Tren Maya si unirà al Corredor Intraoceanico nell'istmo di Tehuantepec, la parte più stretta del Messico, nel quale solo 200 km separano l'oceano Atlantico dal Pacifico, per far concorrenza al canale di Panama, che dopo la nazionalizzazione del canale ha visto la Cina assumere sempre più importanza a Panama.
I capitali investiti appartengono agli Usa, ma soprattutto all'impresa ferroviaria tedesca Deutsche Bahn.


Nel corredor è previsto l'ampliamento delle 2 raffinerie esistenti e della costruzione di una terza, oltre a piattaforme per l'estrazione del petrolio al largo delle coste del Tabasco.
Il corredor, inoltre servirà come barriera contro le migrazioni in arrivo dal centroamerica e diretti negli Usa, barriera benedetta dagli Usa stessi.

La gestione dei lavori è stata affidata alla Marina Messicana, scavalcando così qualsiasi controllo sulla tutela ambientale e lavorativa.

Queste opere avranno effetti devastanti sulle comunità locali per via della costruzione di dighe, di parchi eolici, di autostrade, di centri alberghieri con gentrificazione e aumento dei prezzi per l'ulteriore prevista ondata turistica, con inquinamento dei fiumi e dei terreni, oltre alle monoculture e alla probabile scomparsa dei cenotes, che sono grotte sotterranee che contengono acque profonde, una sorta di piscine naturali cristalline, che verranno spazzati dalle vibrazioni del treno e dalla costruzione dei piloni su cui passerà il treno.