spettacoli

Tribunale dei folli


stagione 2015-2020



Attori, buffoni e ciarlatani a sbeffeggiare i potenti, prendendoli di mira e di ridicolismo.

Il Tribunale dei Folli è un progetto spettacolo teatralgiullaresco a palco aperto, che trae origine da antiche tradizioni pagane, per restituire voce alla giustizia del popolo.

All'equinozio di primavera, momento in cui Madre Natura reca un messaggio di rinnovamento e risveglio, i Folli escono allo scoperto nel tentativo di darle una mano.
Da qui la nascita del carnevale.

Ma ogniqualvolta fosse possibile occupare una piazza, fin dal medioevo i giullari, i bagatti ed i folli prendevano in giro il potere, i ricchi, i nobili, per spingere la giustizia divina e di vino.

Ogni puntata, con un obiettivo preciso, con i suoi sponsor, i suoi gerarchi, i suoi adepti, le sue tradizioni:
- l'AMMMore al rogo
- i Potenti al rogo
- l'Estate al rogo
- il Capodanno al rogo.


Molte delle nostre feste popolari hanno origine in festività più antiche, come le dionisiache greche o i saturnali romani: periodi di festa e di rinnovamento simbolico, durante i quali il caos sostituiva l'ordine costituito.

Il cristianesimo tentò di governare questi riti; manifestazioni che nell'antichità avevano rivestito un ruolo concreto di equilibratori e pacificatori sociali si mantennero vive in forme più o meno celate; custodendo il concetto di "tribunale etico".

Le vittime dei lazzi di questo tribunale finirono per essere i ricchi che non aiutavano i bisognosi (successivamente i ricchi tout court), e tutti coloro che detenevano il potere.

Il momento di maggior diffusione di questo fenomeno si ebbe nel medioevo, quando il cosiddetto "Carnevale dei folli" coniugava le caratteristiche dell'attuale Carnevale con la denuncia del comportamento dei ricchi e dei potenti.
In quei giorni veniva eletto un "re dei folli", che aveva il privilegio di dire tutto quello che voleva, di denunciare soprusi e angherie, spesso protetto in questo anche dal suo stato di ubriaco (vero o presunto che fosse).

Riproporre questa festa nel suo spirito* originario, invitando a prenderne parte tutti coloro che hanno qualcosa da ridire (e da ridere) contro il potere.

[* inteso come pensiero ma anche come gradazione alcolica]