Al 2004 risale il debutto di "femMina vagante", ancora oggi in repertorio, spettacolo intenso, frizzante e poetico, scevro di retorica o di sterile vittimismo. Un
femminile che deve necessariamente superare la distinzione uomo-donna, così come tutte quelle categorie ed etichette che non sono altro che il risultato del potere della cultura maschile separante.
Dall'incontro tra psicologia e teatro, nasce il progetto "Archetipicamente Donna", sugli archetipi femminili, immagini universali che trascendono tempo e spazio geografico, in ogni cultura, in ogni realtà. Dal romanzo alla vita quotidiana, a caccia di immagini nei miti, nella letteratura, nel cinema, per dare luce ad anime femminili assopite, tradite, dimenticate. Capitoli diversi che si susseguono dal 2004 ad oggi, passando da Emma Bovary, Pandora, Kore, Lilith, Lisistrata, la Loba.
Nel 2011 ha visto la luce lo spettacolo "Lavori da donne", una commedia dal taglio brillante, incentrata sulla continua e attualissima regressione della condizione femminile in ambito lavorativo, politico, nella maternità, nella mercificazione del corpo nei mezzi di comunicazione, non senza riflettere sulla responsabilità specifica delle donne.
Nel 2021 è la volta di "Storie di jazz e di puttane" ispirato all'autobiografia di una prostituta di inizi 900, che diventerà tenutaria di bordelli, donna d'affari, moglie perbene. Racconta la nascita del jazz nei bordelli di Saint Louis, con artisti come Louis Armstrong, King Oliver. Storie di vita, di donne, di politica, di torbido sottobosco, di ordine pubblico. Una storia schietta, esplicita, tanto che verrà pubblicata postuma decenni dopo.
Nel 2023 debutta "Che Genere di Accademia" in collaborazione con il Progetto GeA "GEndering Academy" dell'università di Torino e liberamente tratto dal libro "Genere e accademia" a cura di Manuela Naldini e Barbara Poggio. Lo spettacolo ha debuttato in occasione delle celebrazioni del decennale del Campus Einaudi di Torino.